"Periartrite" scapolo-omerale

Descrizione

La “periatrite della spalla” è caratterizzata da una varietà di disturbi caratterizzati da manifestazioni infiammatorio-degenerative a carico dei tessuti molli periarticolari (cuffia dei rotatori) che ha cause ed evoluzioni variabili fino alla rottura dei tendini.

Termine coniato a fine 1800, attualmente è stato studiato meglio e comprende diverse forme:
Sindrome da conflitto subacromiale
Rottura della cuffia dei rotatori
Tendinopatia calcifica
Capsulite adesiva

Sindrome da conflitto subacromiale

E’ una condizione infiammatorio-degenerativa dei tendini causata da alterazioni ossee (sperone subacromiale) o alterazioni funzionali (negli sportivi) della cuffia dei rotatori che ne causano un attrito patologico (impingement) sui tendini (cuffia) e le strutture che occupano lo spazio subacromiale
Cause
  • Malattie primitive della cuffia dei rotatori
  • Alterazioni strutturali dell’osso della scapola (sperone subacromiale)
  • Fattori funzionali (sportivi)
Sintomi
  • Dolore soprattutto notturno e dopo sforzi
  • Insorgenza graduale del dolore
Diagnosi
  • Anamnesi + valutazione clinica ortopedica
  • Rx spalla
  • RMN spalla
Trattamento
  • TRATTAMENTO

A seconda della causa che provoca il conflitto, il trattamento può essere:

  • CONSERVATIVO: fisiochinesiterapia (stretching + rinforzo muscolare), se la causa è funzionale
  • CHIRURGICO: intervento chirurgico mininvasivo (artroscopia) volto alla asportaizone dello sperone osseo subacromiale + eventuale riparazione delle lesioni tendinee associate
    • TIPO ANESTESIA: loco-regionale (plessica) dell’arto superiore + eventuale sedazione
    • POST-INTERVENTO:

– arto superiore liberamente mobilizzabile per leggere attività quotidiane

– mobilizzazione attiva e passiva della spalla operata

– dopo circa 2-3 giorni è possibile guidare

– no tutore

Rottura della cuffia dei rotatori

Sono caratterizzate dalla rottura parziale (non a tutto spessore) o completa di uno o più tendini della cuffia dei rotatori. L’incidenza progredisce con l’età (soprattutto over 70).
Cause
  • Degenerazione primitiva o secondaria dei tendini
  • Conflitto subacromiale
  • Traumi
Sintomi
  • Molto variabili: da asintomatiche  a molto dolenti, da movimento completo a deficit di forza importante (fino alla impossibilità ad alzare il braccio)

    • Dolore soprattutto notturno e dopo sforzi
    • Perdita progressiva della forza soprattutto quando si vuole sollevare un peso sopra la spalla
    • Insorgenza graduale del dolore o acuto (se traumatico)
Diagnosi
  • Anamnesi + valutazione clinica ortopedica
  • RMN spalla
  • Rx spalla
  • (ecografia)
  • (artroRMN)

Classificazione in base alla dimensione della lesione del tendine: lesioni parziali (articolari, bursali e intratendinee) e complete

Classificazioni in base al numero di tendini coinvolti: piccole (< 1cm), medie (1-3cm), ampie (3-5 cm o 2 tendini), massive (> a 5cm o 3 o più tendini)

Trattamento

Il trattamento  viene definito in base a diversi criteri:

  • Tipologia della lesione
  • Fase evolutiva della malattia
  • età del paziente
  • Esigenze funzionali del paziente

Trattamento CONSERVATIVO

In caso di lesioni parziali e/o piccole lesioni pz over 75 anni: fisiochinesiterapia (stretching + rinforzo muscolare

Trattamento CHIRURGICO

  • Tutte le rotture della cuffia riparabili, in pazienti attivi:

intervento chirurgico mininvasivo (artroscopia) volto alla riparazione delle lesioni tendinee mediante fili di sutura e ancore

    • TIPO ANESTESIA: loco-regionale (plessica) dell’arto superiore + eventuale sedazione
    • POST-INTERVENTO:

– arto superiore tutelato in tasca reggibraccio /tutore con cuscino per 3-4 settimane

– è possibile muovere gomito polso e dita della mano

– fisioterapia di mobilizzazione passiva della spalla da subito

– non è possibile guidare per 3-4 settimane

– ripresa attività manuali pesanti e ripetitive a 3-4 mesi dall’intervento chirurgico

  • Lesioni ampie e massive della cuffia, pazienti over 70anni e spalle con deficit funzionale importante:

intervento di artroprotesi inversa di spalla

    • TIPO ANESTESIA: loco-regionale (plessica) dell’arto superiore + sedazione
    • POST-INTERVENTO:

– 2 giorni di ricovero

– arto superiore tutelato in tasca reggibraccio / tutore con cuscino per 3 settimane

– è possibile muovere gomito, polso e dita della mano

– si può utilizzare arto superiore operato per leggere attività quotidiane (mangiare, lavarsi, vestirsi, …)

– fisioterapia di mobilizzazione passiva della spalla da subito

– non è possibile guidare per 3 settimane

Tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori

E’ una malattia dalle cause sconosciute, che è caratterizzata da depositi di calcio nei tendini della cuffia dei rotatori.
Cause
  • Probabile origine genetica
  • Colpisce prevalentemente le donne tra i 30-40 anni
  • Spesso bilaterale
  • Interessa prevalentemente il t sovraspinato
Storia naturale dell'evoluzione delle calcificazioni
      • Fase precalcifica: fase di formazione delle calcificazioni (da ridotta quantità di ossigeno nei tendini)
        • Durata variabile
        • Asintomatica/dolorosa
      • Fase calcifica: fase di riassorbimento delle calcificazioni
        • Dolore acuto molto forte con impotenza funzionale del braccio
      • Fase postcalcifica: fase di riparazione del tendine (dove prima si trovava la calcificazione)
        • asintomatica

Diagnosi
  • Anamnesi + valutazione clinica ortopedica
  • Rx spalla
  • (RMN spalla)
  • (ecografia)
Trattamento

Differisce in base alla fase in cui si trova il paziente:

  • Fase precalcifica e post-calcifica (asintomatico/con pochi sintomi):

ginnastica di rinforzo dei tendini della cuffia

  • Fase calcifica (dolore acuto):
  • CONSERVATIVO:
      • Analgesici
      • Mobilizzazione passiva della spalla (per mantenere il movimento completo della spalla)
      • Caldo locale
      • Utilizzare arto superiore per leggere attività quotidiane
      • Eventuale lavaggio intrarticolare
      • (dopo la fase acuta): ginnastica di rinforzo dei tendini kdella cuffia con elastici
  • CHIRURGICO: in caso di fallimento del trattamento conservativo  o se le calcificazioni sono molto voluminose

intervento chirurgico mininvasivo (artroscopia) volto alla asportazione della calcificazione  + eventuale riparazione delle lesioni tendinee associate

    • TIPO ANESTESIA: loco-regionale (plessica) dell’arto superiore + eventuale sedazione
    • POST-INTERVENTO:

– arto superiore tutelato in tasca reggibraccio /tutore con cuscino per 3-4 settimane

– è possibile muovere gomito polso e dita della mano

– fisioterapia di mobilizzazione passiva della spalla da subito

– non è possibile guidare per 3-4 settimane

Capsulite adesiva

La capsulite adesiva, detta anche spalla congelata (“frozen shoulder”), è caratterizzata da una rigidità della spalla causata da un accorciamento patologico della capsula e dei legamenti che provocano una limitazione del movimento e un’importante dolore ai tentativi di mobilizzazione della spalla stessa
Cause
  • Primitiva: pazienti affetti da diabete insulino- dipendente
  • Secondaria:
    • Post-traumatica
    • Difesa antalgica (da altre cause che provochino dolore alla spalla stessa)
Diagnosi
  • Anamnesi + valutazione clinica ortopedica
  • (Rx spalla)
  • (RMN spalla)
Trattamento
  • CONSERVATIVO:
      • Analgesici
      • Intensa ginnastica mobilizzazione passiva della spalla (per recuperare il movimento completo della spalla in modo progressivo) eseguita dal paziente (più volte al giorno)  e dal fisioterapista
      • Caldo locale
      • Utilizzare arto superiore per leggere attività quotidiane
      • (dopo la fase acuta): terapia rivolta alla causa che ha provocato la capsulite
  • CHIRURGICO: in caso di fallimento del trattamento conservativo

intervento chirurgico mininvasivo (artroscopia) in cui si esegue  una liberazione (release) di tutte le aderenze che limitano il  movimento

    • TIPO ANESTESIA: loco-regionale (plessica) dell’arto superiore + eventuale sedazione
    • POST-INTERVENTO:

– arto superiore liberamente mobilizzabile per leggere attività quotidiane

– Intensa ginnastica mobilizzazione passiva della spalla (per mantenere il movimento completo della spalla) eseguita dal paziente (più volte al giorno) e dal fisioterapista

– guidare: in base alle condizioni del paziente